ora, come minorenne malata oncologica avevo diritto all'invalidita' al 100% piu' sussidio di accompagnamento per spese di medicinali, cure, fisioterapia eccetera eccetera.
arrivata alla gloriosa soglia dei 18 anni e' ora di fare la revisione e puntualmente mi vengono recapitate due lettere, una per un "controllo" e l'altra per la revisione vera e propria.
Mi presenti quindi in Inps per l'orario stabilito, e vengo accolta da una dipendente totalmente sclerata che davanti alla richiesta di chiarimenti sulla natura della visita di mia mamma le risponde "ma lei si e' resa conto di dove si trova? Cosa pensa di essere venuta a fare?"
E gia' si parte male.
Poi la suddetta impiegata mi perde la carta di identita', accusando me di averla nascosta. Salvo poi trovarla su uno scaffale nel suo ufficio piu' tardi.
Subito dopo vengo accolta da una pseudodottoressa che non riesce a leggere la diagnosi scritta a mano dal suo collega e alla voce 'Sarcoma di Ewing' esclama "ma che e' sto coso?"
E va bene, passi che tu non lo sai, capirai mi sono detta, questa patologia la conosco io, il mio medico e qualche amico.
Subito dopo mi guarda con fare circospetto e dichiara che non vede assolutamente il motivo della mia invalidita', visto che io deambulo COSI' bene, e sto COSI bene.
A nulla serve tentare di spiegarle che non posso correre, saltare, camminare per lunghi tratti, salire le scale, stare a lungo in piedi, guidare con la frizione e che soffro di dolore cronico. Se ci si aggiunge anche la menopausa, non e' che per una ragazza di 18 anni siano proprio bazzeccole. Le radiografie non le vuole neanche vedere, non le interessano.
"Ma il dolore non ci deve essere nelle protesi di ginocchio" e' la risposta che mi sento dare. Cavoli che idiota che sono! Soffro per un dolore che non ci dovrebbe essere!
"E poi cara, dovrebbe essere felice di essere ancora viva!" Ma che carina, grazie, come se io non conoscessi il valore della vita. Ok essere felici, ma una volta che uno e' vivo deve vivere al meglio possibile per la sua condizione no?
Dulcis infundo, mi dice che fara' piu' in fretta visto che le sembra che sto guardando l'orologio. Peccato che non avevo nessun orologio.
Insomma, pochi secondi in piu' e l'avrei sgozzata. Non ho retto e le ho urlato contro che io ero stata convocata a quella visita e che di mia intenzione avrei fatto anche a meno di ammalarmi, e visto che per fortuna in famiglia non ne abbiamo immediato bisogno, i suoi stupidi soldi se li poteva pure tenere, l'INPS.
Io ho una dignita'. Tutti noi malati abbiamo una dignita'.
Questa gente dovrebbe offrire un servizio a noi cittadini piu' sfortunati e invece ci ritroviamo a doverci sottoporre a queste visite dove siamo solo schifosi numeri, potenziali evasori fiscali e truffatori dello stato, falsi invalidi. Tutto cio' e' immensamente frustrante per un malato.
A 18 anni, dopo la sofferenza e il dolore che ho vissuto, sono forse qui per fare pena ad una arcigna dot. Dell'INPS perche' mi dia dei soldi?
Sono una persona, ho il mio orgoglio, i soldi lo stato se li tenga, e li usi per insegnare ai suoi dipendenti cosa significa essere al servizio del cittadino, e soprattuto cosa significa essere umani!