Secondo il filosofo Hegel con il termine alienazione si intenede cio' che e' differente da se, ovvero cio' che e' altro.
Ecco come mi sento io... Alienata da me stessa.
La mia vita sembra un film che scorre davanti ai miei occhi rapido e monotono, eppure in questo ultimo mese le cose sono andate a gonfie vele, cosi' bene che comincio a preoccuparmi, perche' non si Sa mai, e' proprio quando tutto sembra andare bene che capitano le cose peggiori...
La scuola va bene, molto meglio di come non sia mai andata, ho superato l'esame teorico della patente e gia' comincio a guidare con i miei.
Mi sono fidanzata con un ragazzo dolcissimo che mi vuole tanto tanto bene e che mi fa sentire la sua principessa. Con i compagni vado Meglio del solito.
L'unico cruccio resta il dolore cronico, mio compagno da quando apro gli occhi la mattina a quando li richiudo la sera e a volte anche di notte. Ma pazienza, sopporto, finora devo solo essere felice per l'opportunità' che ho avuto di vivere questi altri due anni. Solo ora mi rendo conto come la mia presenza e quella di tutti sia totalmente contingente, casuale e non necessaria.
Eppure mi sembra che tutto scorra rapido, e io resto indifferente.
Mi sembra di essere diventata insensibile a tutto, non sono piu' capace di provare sentimenti. Voglio tanto bene al mio ragazzo e mi piace stare con lui, ma non riesco a farglielo capire, non riesco a godermi il momento. Sono totalmente apatica, e' come se recitassi una parte in un film e al contempo mi guardassi recitare dall'esterno.
Sono pazza lo so. Oppure solo disillusa.
E mi arrabbio con me stessa di non essere capace di godere appieno di questi giorni, non dovrei lamentarmi eppure lo faccio. Chiedo Venia.
O forse e' sono solo troppe ore di studio di filosfia
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