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martedì 23 aprile 2013

Just me, Myself and I - La Solitudine e l'ingiustizia

Quando ero piccola pensavo che a 16-17 anni sarei stata come le Winx: bella, magra, simpatica e soprattutto piena di amiche.
Certo, non pensavo di ammalarmi di cancro. Come direbbero gli americani, ammalarsi da adolescente "sucks", che in italiano non saprei bene come tradurre, ma rende l'idea.

E questo cosa c'entra?
Il fatto e' che la malattia ti scava una fossa coi coccodrilli attorno nelle relazioni sociali. Certo, non sono mai stata una persona popolare o particolarmente viveur (vorrei vedere chi si rapporta con una bambina che a 7 anni si intende di piu' di clostridium botulinum o di acondroplasia che di pokemon... I was born this way xD)

Da quando mi sono ammalata pero', tutto e' peggiorato, un po' perche' gli altri non sanno come trattarti, si sentono in imbarazzo a relazionarsi con te... Chissa' perche' poi? Mica il tumore e' infettivo!
Ma cio' che ha piu' impatto e' come la malattia ti cambia il modo vedere gli altri, soprattuto i coetanei.
Mi dicono di essere meno rigida e meno selettiva nelle relazioni, ma io davvero non riesco piu' a stare con i miei compagni che non perdono occasione per dimostrarsi piu' cretinetti che mai, non posso sopportare le mie amiche che piangono per un voto basso quando il giorno prima della verifica sono uscite con ragazzo.
Io ho visto troppo, ho visto la sofferenza, ho visto ragazzi della mia eta' senza capelli, piegati in due dalla nausea durante le terapie. Ho visto le madri piangere per i loro figli.
Ho visto i miei veri amici morire.
E tu piangi per questo?? Ma per favore!
Mi dispiace, ma io non posso essere meno rigida. I miei compagni hanno tra i 18 e i 19 anni, non sono piu' bambini, che crescessero un po', non si rendono conto che il mondo non e' ai loro piedi, che non gli è tutto dovuto?
Questo purtroppo per me pero' mi lascia terribilmente sola. Sola col mio dolore fisico e interiore che non se ne va mai, perche' nessuno mi puo' capire.

Per fortuna ultimamente, sto frequentando delle ragazze dell'ospedale di Monza con cui riesco a rapportarmi in modo sereno perche' anche loro conoscono la vita e sto riscoprendo il gusto di stare con gli altri... Meno male, perche' non si puo' capire quanto e' importante in questi momenti avere qualcuno, un amico che non sia un familiare.

Ma ogni giorno a scuola non posso che rendermi conto della pochezza e della stupidita' delle nuove generazioni. Ma occorre per forza ammalarsi di cancro per diventare un pelino piu' maturi?

1 commento:

  1. più mi guardo intorno e più mi rendo conto da quanti cretini sono circondata. coetanei che si lamentano delle cavolate o fanno ragionamenti che nemmeno io a 5 anni facevo....
    l'impatto che la malattia dà nell'abito delle relazioni sociali è tosto ma piano piano si torna ad ingranare la marcia.. ci vuole tempo e soprattutto le amicizie giuste! e quando le avrai trovate sarà naturale aprirti e trovare quel sollievo e quel conforto che non sempre i familiari riescono a darti.. soprattutto alla nostra età!

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