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martedì 22 gennaio 2013

Una questione di scelta

Ieri sera ho letto un post sul blog di una mia amica, che riflette sulla questione dell'ilva, dove gli impiegati pur di lavorare devono scegliere ed accettare di avere un'altissima probabilita' di ammalarsi di cancro:
http://ilbuiodellanotte.blogspot.it/2013/01/quando-ammalarsi-o-no-di-cancro-puo.html?m=1
Sicuramente la situazione dell'ilva e' una situazione limite e grave, peraltro indipendente dalla volonta' e dalla condotta degli abitanti della zona, pero' io penso che non sia l'unica che pone la persona nella situazione di una scelta... Voglio dire....
Quanti sono i ragazzi giovani che fumano?
Personalmente, vedere molti miei coetanei fumare mi fa veramente arrabbiare. Perche' buttano cosi la loro vita? Perche' sfidano cosi' il cancro?
Quando provo a dissuaderli, ricevo sempre risposte cattive, la peggiore e' stata "fumare fa male? Guarda tu che non fumi come stai, e io come sto". Vero.
Credo che questo atteggiamento sia quasi prendere in giro chi invece una scelta non l'ha avuta, ma che si trova nella melma solo per uno scherzo del destino. E per cosa poi? Per fare il figo?? Non e' giusto!
Probabilmente, se facessero solo una mezz'oretta di infusione di Ifosfamide, cambierebbero idea.
Non sono onnipotenti, solo stupidi. D'altronde, E' una questione di scelta.

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